NEL 1917 SI VERIFICANO SCIOPERI, MANIFESTAZIONI ED AMMUTINAMENTI
La guerra aveva ormai reso durissime le condizioni di vita delle popolazioni. Il malcontento aumentava sempre più insieme con la disperazione per una guerra di cuni non si vedeva fine. Nelle fabbriche i lavoratori erano sottoposti ad un duro lavoro per sostenere al massimo la produzione bellica. Contemporaneamente le privazioni e la scarsezza anche dei generi di prima necessità erano sempre più frequenti.
In questo clima scoppiarono manifestazioni e dimostrazioni pacifiste (a Berlino e a Torino) che reclamavano la fine della guerra e un ritorno a migliori condizioni di vita. Anche il fronte i disagi e le difficoltà create dalla guerra fecero aumentare il malcontento dei soldati. Si verificarono così, un po' su tutti i fronti, ribellioni, veri e propri scioperi militari. Queste rivolte furono spesso represse duramente dai comandi militari, con fucilazioni e dure condanne.
Le difficoltà all'interno degli eserciti vennero superate anche grazie alle promesse che vennero fatte ai soldati. Sul fronte italiano, per esempio, fu promesso infatti che, al termine della guerra, i contadini avrebbero avuto la terra; si parlò di riforme sociali e di migliori condizioni di vita. I soldati vennero in tal modo cointeressati all'esito della guerra e il morale delle truppe migliorò. Sul fronte italiano confluirono mezzi e truppe degli alleati.
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