Alexander von Kluck 20 maggio 1846 - 19 ottobre 1934 |
BIOGRAFIA
INIZIO DI CARRIERA
Originario di Munster in Vestfalia, quinto dei sei fgli di Rudolf Kluck, funzionario governativo, e di sua moglie Betty, Alexander non era quindi di origini nobiliari e raggiunse i suoi brillanti risultati nella carriera soprattutto grazie alle sue capacità e alla sua determinazione. Entrato nell'Esercito prussiano nel 1865, l'anno seguente partecipò con il grado di tenente alla guerra austro-prussiana del 1866, distinguendosi in vari combattimenti. Durante la guerra franco-prussiana svolse il compito di comandante di compagnia nel VII corpo d'armata vestfaliano e rimase ferito alla battaglia di Colombey, ricevendo per il valore la Croce di ferro. Negli anni seguenti Kluck continuò regolarmente la carriera militare, ottenendo, in riconoscimento delle sue qualità di ufficiale, incarichi sempre più importanti. Dopo aver svolto ruoli di insegnamento in alcune scuole militari, dal 1896 al 1898 comandò un reggimento di fanteria a Bromberg; promosso generale nel 1899, nel 1902 assunse il comando di una divisione. Salito al grado di generale di fanteria, ricevette nel 1906 l'incarico di comandante del V corpo d'armata a Posen. Nel 1907 venne trasferito alla guida del I corpo d'armata a Königsberg; infine nel 1913 assunse, con il grado di colonnello generale, la direzione dell'VIII Ispettorato dell'esercito a Berlino, ruolo equivalente in tempo di pace a quello di comandante in capo di un'armata in guerra. Efficiente, energico, impegnato soprattutto in incarichi di comando delle truppe sul campo e non proveniente dal prestigioso Stato maggiore generale tedesco, Kluck ricevette il titolo nobiliare per i suoi meriti nel 1909.
LA MARCIA SU PARIGI
Il generale von Kluck venne prescelto ancor prima della guerra mondiale per guidare l'armata principale dell'esercito tedesco destinata a marciare su Parigi; lo stesso Guglielmo II lo comunicò nel 1913 al re del Belgio Alberto II per intimorirlo durante una visita del sovrano belga a Berlino[6]. Con baffi e capelli neri e un aspetto duro e inflessibile, von Kluck era un comandante aggressivo e risoluto che cercava sempre di imporre la sua volontà e manteneva rapporti difficili con i suoi sottoposti. Effettivamente all'inizio della prima guerra mondiale ricevette il comando della 1ª Armata, la formazione più numerosa e dotata di maggiore potenza offensiva dell'esercito tedesco, incaricata di marciare all'ala destra dello schieramento, attraversare il Belgio a nord di Liegi e irrompere in Francia, aggirando con un'avanzata a nord-ovest di Parigi, l'intero esercito francese. Si trattava della missione più importante e decisiva prevista dal piano Schlieffen. L'armata del generale von Kluck era formata, all'inizio della campagna, da sei corpi d'armata con 320.000 soldati e 780 cannoni, con una densità media di 11.000-11.500 soldati per chilometro di fronte, la più elevata dell'intero schieramento tedesco.
Ritratto del generale von Kluck. |
BATTAGLIA DELLA MARNA
Il 2 settembre 1914 il generale Helmuth von Moltke, capo di Stato maggiore generale, divenne finalmente consapevole dei rischi a cui era esposto l'esercito tedesco a causa della deviazione decisa da von Kluck e diramò una nuova direttiva che ordinava l'arresto della marcia verso sud della 1ª Armata e il suo "scaglionamento" verso sud-ovest a protezione della 2ª Armata del generale von Bülow. Il generale von Kluck, molto irritato da queste disposizioni che assegnavano un ruolo difensivo alla sua armata, non era intenzionato a obbedire; sicuro di potere raggiungere la vittoria, egli ancora il 3 settembre continuò a far marciare il grosso delle sue truppe verso sud-est.
Il generale von Kluck. |
GLI ULTIMI ANNI
Dopo la fase di stabilizzazione del fronte e l'inizio della guerra di trincea, von Kluck mantenne il comando della sua armata fino al marzo 1915 quando venne gravemente ferito alle gambe da un proiettile d'artiglieria mentre si trovava sulla prima linea. Il 28 marzo 1915 ricevette l'Ordine Pour le Mérite, la massima onorificenza al valore della Germania imperiale. A causa della gravità delle sue ferite, si ritirò dal servizio attivo nell'ottobre dell'anno successivo. Nel 1920 scrisse le sue memorie di guerra, Der Marsch auf Paris und die Marneschlacht 1914, in cui descrisse dal suo punto di vista la campagna del 1914, cercando di spiegare il suo comportamento e la motivazione delle sue decisioni operative. Morì nel 1934 a Berlino ed ebbe i funerali di Stato; fu sepolto nella Südwestkirchhof di Berlino-Stahnsdorf dove riposa tuttora. Le decisioni del generale von Kluck durante la campagna del 1914 hanno suscitato grandi polemiche e controversie sia tra i protagonisti dei fatti che tra gli storici; in particolare molti hanno ritenuto che l'eccessiva indipendenza e imprudenza del generale, la sua mancata aderenza agli ordini di arrestare l'avanzata il 2 settembre e la sua pericolosa decisione di concentrare tutte le sue forze sull'Ourcq senza preoccuparsi di mantenere la coesione del fronte, abbiano compromesso l'esito della battaglia della Marna per i tedeschi. Il generale von Kluck, ufficiale dotato di grande risolutezza e forza di volontà, fino alla fine della sua vita mantenne l'opinione che, senza l'ordine di ritirata finale, egli sarebbe stato in grado di raggiungere la vittoria nel suo settore e conquistare Parigi, anche se ammise che neppure questo successo avrebbe potuto essere sufficiente in caso di crollo del fronte tedesco sulla Marna a causa anche delle sue decisioni operative.
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