domenica 12 aprile 2015

La Rivoluzione Russa (6di10)

LENIN E' COSTRETTO A FUGGIRE IN FINLANDIA

Lenin legge Pravda
L'esercito russo stava sfaldandosi progressivamente ed inesorabilmente. La propafanda bolscevica faceva sempre più seguaci anche presso i soldati. Gli ammutinamenti dei reparti di terra e di mare si succedevano senza tregua, i soldati fraternizzavano con il nemico, abbandonavano le loro posizioni e tornavano a casa.
Nel mese di luglio il governo provvisorio dovette fronteggiare un tentativo insurrezionale bolscevico. Intanto nelle campagne la rivolta contadina si estendeva a macchia d'olio e in diversi luoghi, come in Siberia, vennero attaccate anche le proprietà dei conventi. A Mosca i soldati della guardia, fedeli al governo, repressero il movimento e devastarono l'ufficio del partito bolscevico, la redazione della tipografia del giornale Pravda. Lenin fu costretto a fuggire in Finlandia, dove rimase nascosto fino ai primi di ottobre. Ormai il governo Kerenskij non era più in grado di fronteggiare la situazione: il collasso enomico del Paese, la crisi militare al fronte, la propaganda sovversiva che teneva in continua agitazione fabbriche e campagne congiuravano contro ogni suo tentativo di governare. Lenin se ne rese conto e dal suo esilio finlandese continuò ad incitare alla rivolta.

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