sabato 2 maggio 2015

La Rivoluzione Russa (10di10)

LA NUOVA POLITICA ECONOMICA DI LENIN

Una volta eliminati i pericoli di una controrivoluzione, Lenin impostò un programma per risolvere il problema della ripresa economica dell Russia, concedendo una certa liberalizzazione del mercato agricolo e un certo respiro all'iniziativa privata, che aveva pagao lo scotto più caro al comunismo di guerra.
Nacque così la N.E.P. (Nuova Politica Economica), che non si proponeva nessun obbiettivo rivoluzionario, ma cercava di introdurre all'interno dell'economia socialista alcuni elementi dell'economia di mercato. Lo Stato avrebbe continuato a controllare lo sviluppo economico, ma, al tempo stesso, avrebbe consentito una certa libertà nell'attività agricola e nell'iniziativa privata. Ai piccoli proprietari contadini vennero imposte tasse meno pesanti; la piccola industria potè svilupparsi e fu consentita una certà libertà di commercio. Il periodo di N.E.P. (1921-1928) fu caratterizzato anche da altre iniziative di governo, come la lotta contro l'analfabetismo, diffusissimo in Russia degli Zar, e la creazione dell'organizzazione sanitaria ed assistenziale che fu estesa a tutta la Russia.
Lenin però non riuscì a vedere realizzato il suo programma. Dopo appena due anni dall'inizio del nuovo corso economico (1924), dopo una lunga malattia, colui che era stato l'artefice della più sconvolgente rivoluzione socialista di tutti i tempi moriva. La sua era stata un'operazione chirurgica violenta, condotta sul corpo di un Paese esangue, sfiancato da una guerra costosissima, con piaghe antichissime, come quella della grande povertà dei contadini, con un capitalismo molto fragile.
Lenin, da marxista di ferro come si ritenne, aveva sperato che la sua rivoluzione avrebbe trovato adepti nel proletariato di tutto il mondo. Adesioni, influenze, collaborazioni ci furono, ma la rivoluzione mondiale non si verificò.

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venerdì 1 maggio 2015

La Rivoluzione Russa (9di10)

IL NUOVO POTERE SOVIETICO REPRIME OPPOSITORI ESTERNI ED INTERNI

Per difendere la rivoluzione e la "dittatura del proletariato" Lenin condusse una lotta serrata contro tutti i nemici esterni ed interni. Furono prese misure estreme, come la creazione di una Commissione straordinaria (Ceka), che istaurò in Russia un vero e proprio terrore rosso contro la borghesia e tutti coloro che ostacolavano l'azione di governo rivoluzionario. Furono anche attuate decisioni drastiche in campo economico (Comunismo di guerra), che prevedevano il controllo assoluto dello Stato su tutta la produzione agricola ed industriale.
Nel 1921, dopo lunghi e violentissimi scontri caratterizzati da crudeltà reciproche fra l'Armata Rossa rivoluzionaria e l'Armata Bianca (composta dalle forze antisovietiche), il pericolo di una invasione estrena fu eliminato. Anche il rischio di una controrivoluzione all'interno da parte degli oppositori politici era stao scongiurato frazie alla dura politica repressiva instaurata dal Lenin.


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