domenica 31 agosto 2014

Tutto sul Perù

Un paese diviso tra due realtà profondamente diverse che non sono riuscite ad integrarsi 400 anni di convivenza: da un lato la maggioranza degli Indios che non vuole accettare la civiltà industriale, dall'altra la minoranza bianca ricca e le potenze industriali straniere che hanno in mano i giacimenti minerari.
La maggior parte della popolazione è di origine india: (47%) Amerindi, (32%) meticci, (12%) creoli, poi neri e mulatti.
Lingue ufficiali sono lo spagnolo il quechua; la maggior parte degli abitanti è di religione cattolica ma vengono seguiti anche culti animisti.
Il Paese è tra i più poveri del continente, la disoccupazione è dilagante e l'assistenza sanitaria e inadeguata. L'istruzione è obbligatoria, ma gli analfabeti sono ancora numerosi. La popolazione si sta gradatamente spostando dagli altopiani alle città costiere provocando un aumento dell'urbanizzazione (70%).
La capitale Lima (6.415.000 abitanti) è l'unica grande metropoli. Cusco, l'antico centro dell'impero Inca, ha perso oggi la sua importanza.
L'agricoltura non riesce a soddisfare il fabbisogno interno. Si producono canna da zucchero, cotone, caffè, cacao, riso, frutta e verdura sulla costa.
Cusco
Vaste zone coltivate con tecniche arretrate dagli Indios. Produzione caratteristica è il chinino. Nelle zone più basse è diffuso l'allevamento bovino: mentre negli alti pascoli andini si allevano lama, alpaca, pecore e capre.
Il sottosuolo è ricco di metalli e di petrolio. Inoltre nel Paese esistono numerosi impianti idroelettrici. L'industria è in via di sviluppo, soprattutto nel settore alimentare e tessile. Importante anche l'artigianato idio.
Lima
La rete stradale è carente. I collegamenti vengono effettuati soprattutto per via aerea, ma vi sono anche ferrovie che s'inerpicano sulle Ande, mentre il Lago Titicaca e i fiumi amazzonici sono utilizzati per il trasporto fluviale.
Il turismo costituisce una delle maggiori risorse economiche del Paese.

Video gol Chievo-Juventus 0-1 - Caceres rete decisiva di testa

Allo stadio Bentegodi di Verona la Juventus batte il Chievo per una rete a zero.
Il gol arriva al quinto minuto del primo tempo, Tevez batte il calcio d'angolo sul secondo palo, Bardi il portiere veronese esce a vuoto, ci arriva il difensore della Juventus Caceres che di testa butta addosso il pallone a Biraghi il quale infila il pallone nella propria porta.
Il migliore in campo è il terzino svizzero Lichtsteiner, riesce a trovarsi in tutti i palloni.
Ottima anche la prestazione il Coman, il neo-acquisto francese, ha giocato molto bene.
Decisiva anche una parata di Gigi Buffon chi ha annegato il gol Maxi Lopez da posizione centrale.

 

Mt 16,21-27 Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso.

In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

sabato 30 agosto 2014

Tutto sul Brasile

La più vasta foresta pluviale del mondo e aride steppe, terre disabitate e città cresciute a dismisura, bambini denutriti e l'allegria contagiosa del carnevale di Rio, questo è il Brasile, una nazione piena di cotraddizioni, entrata in una crisi profonda che ha portato povertà, delinquenza e grandi differenze sociali.
Abitato un tempo da tribù di Indios, il Paese nel 1500 venne invado dai Portoghesi, che sterminarono quasi tutti gli indigeni costringendo i pochi superstiti a rifugiarsi nella foresta. Tale fu il massacro che i Portoghesi furono costretti a portare schiavi neri per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero.
Nel 1808 il re del Portogallo, costretto alla fuga dall'invasione delle truppe napoleoniche, si trasferì a Rio de Janeiro. Al suo ritorno in patria, lasciò come reggente il figlio che, dichiarato il Paese indipendente, nel 1822 si fece incoronare imperatore. Nel 1889 il Brasile è diventato Repubblica e pggi, dopo un lungo periodo di instabilità politica, è in atto un processo di democratizazzione.
La popolazione è a maggioranza bianca (54%), poi meticci (39%), neri (5,9%) e soltanto lo 0,1% di Amerindi. La lingua ufficiale è il portoghese. La religione più seguita è quella cattolica, ma vi sono minoranze di protestanti, animisti, ebrei e musulmani.
Gravi problemi affliggono il Paese: circa la metà degli abitanti, sopratutto neri e meticci, vive in miseria nelle baraccopoli, le famose favelas, che circondano le città.
Il tasso di natalità è molto alto e, anche se muoiono molti bambini, la popolazione è in aumento. L'assistenza sanitaria è inadeguata e, sebbene l'istruzione sia obbligatoria, un quarto della popolazione risulta analfabeta e la delinquenza minorile è alta. Negli ultimi anni contadini, con la speranza di un avvenire più prosperoso, sono migrati nelle città che si sono trasformate in immense metropoli.

Sao Paolo, che nel 1950 aveva 2 milioni di abitanti,  ora supera 11 milioni di abitanti, Rio de Janeriro (6.320.000 abitianti).
La capitale Brasilia (2.480.000 abitanti), dove ha sede il governo, è una città nata dal nulla negli anni Cinquanta. Una metropoli con edifici monumentali e opere d'arte, costruita non soltanto per ragioni logistiche, ma sopratutto per dimostrare al mondo la volontà politica di fare del Brasile una nazione moderna.
L'agricultura occupa circa un quarto degli abitanti. I latifondi sono ancora molto diffusi con vaste piantagioni, dove si coltiva caffè, di cui il Brasile è il maggiore produttore monfiale, e poi cacao, canna da zucchero, cotone e soia. Per il consumo interno si produco mais, riso, manioca, legumi, frutta, tabacco e cocco.
Negli altopiani si allevano bovini (153 milioni di capi) un patrimonio zootecnico che per importanza è secondo solo all'India. Diffuso è anche l'allevamento di ovini e animali da cortile.
Il sottosuolo è ricco di minerali pregiati, sopratutto metalli e pietre preziose, oro e diamanti. Notevole è la produzione di energia idroelettrica.
L'industria in questi ultimi anni si è molto sviluppata: vi sono aziende siderurgiche, metallurgiche, meccaniche, elettoniche, alimentari, tessili, della gomma e del legno. Di rilievo l'artigianato. Malgrado questo rapido sviluppo, favorito dalle ricchezze minerarie e dalle esportazioni di prodotti agricoli, il Brasile è ancora un Paese con un reddito medio basso e forti contrasti sociali.
La rete stradale è buona, ma i collegamenti avvengono per via fluviale e sopratutto aerea: il Paese possiede una delle più fitte rete aeree che dispone di 50 aereoporti.
Il turismo, in grande incremento, porta valuta pregiata.

Probabile formazione Juventus-Chievo

La Juventus oggi debutterà in campionato contro il Chievo Verona ecco la formazione papabile dei campioni Italia in carica.
In porta il capitano e il portiere della nazionale Gigi Buffon, la difesa a quattro Cáceres, Bonucci, Ogbonna, Lichtsteiner anche il centrocampo a quattro Pogba, Marchisio, Vidal e Asamoah, in attacco il campione argentino Carlitos Tevez e il giovane francese neo acquisto Coman con la maglia numero 11.
In panchina saranno convocati Storari, Rubinho, Evra il quale probabilmente entrerà a partita in corso in panchina anche Marrone, Padoin, Pereyra, Pepe Llorente, il quale ha un po' di febbre e la formica atomica Giovinco.
Importanti sono le essenze nelle file della Juventus: 
Squalificati:
Chiellini 
Infortunati:
Barzagli operato alla caviglia
Morata lesione di secondo grado legamento collaterale mediale ginocchio sinistro
Pirlo distrazione della funzione muscolo tendine del retto femorale

venerdì 29 agosto 2014

Mt 25,14-30 Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».

martedì 26 agosto 2014

Tutto sulla Guyana

La Guyana, occupata in un primo tempo dagli olandesi e successivamente dagli inglesi, divenne indipendente nel 1966.
Il paese è abitato in maggioranza da Indiani discendenti degli schiavi importati dall'India nel XVII secolo, poi da neri (30%), mulatti, meticci e Amerindi.
Sebbene il reddito sia molto basso e l'inflazione elevata, l'assistenza socio-sanitaria è discreta.
Anche il numero degli analfabeti è basso. Lingua ufficiale è L'inglese.  La popolazione è in gran parte di religione cristiana e in parte induista e musulmana.
La capitale Georgetown, conta  200.000 abitanti  ed è il principale  porto  del Paese.
L'economia  si basa sulla coltivazione  della canna da zucchero e sull'estrazione della bauxite.

domenica 24 agosto 2014

Mt 16,13-20 Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi
dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

Tutto sul Suriname

Colonizzato dagli Olandesi, il Suriname divenne indipendente nel 1975.
La popolazione è formata in maggioranza da gruppi asiatici (Indiani e Indonesiani), poi bianchi, neri ed Amerindi.
Lingua ufficiale è l'olandese, ma si parlano diversi dialetti.
La popolazione è divisa tra cristiani, induisti e musulmani.
Il livello di vita è basso, l'assistenza sanitaria inadeguata e la disoccupazione molto alta.
La capitale è Paramaribo (68.000 abitanti).
L'estrazione dei minerali di cui il Paese è ricco, sopratutto bauxite, è alla base dell'economia. L'agricoltura è limitata alle zone costiere.

Tutto sulla Bolivia

Nella Bolivia, divisa tra le alte vallate andine a occidente e la foresta pluviale amazzonica ad oriente, gli Amerindi, che costituiscono la maggioranza della popolazione, solo nel 1955 hanno raggiunto la parità di diritti. E pensare che furono proprio i loro antenati provenienti dal nord a stabilirsi sulle Ande vicino al Lago Titicaca 6000 anni fa. La zona passò poi sotto il dominio degli Inca e infine fu colonizzata dagli Spagnoli.
Nel 1825 il Paese conquistò l'indipendenza, ma ha dovuto subire molte dittature e oggi il governo è impegnato a debellare la delinquenza alimentata dal traffico di droga e a risanare l'economia.
I bianchi, circa un terzo della popolazione, costituiscono le classi agiate, mentre Amerindi e meticci vivono i gran parte in condizioni miserevoli.
Sebbene l'istruzione sia obbligatoria, molti giovani non frequentano la scuola e l'analfabetismo è alto. La Bolivia adotto tre lingue ufficiali: spagnolo, quechua e aymara. La religione più seguita è quella cattolica.
La Paz (1.125.000 abitanti, a 3577 m d'altezza, è la capitale amministrativa e Sucre (101.000 abitanti) quella legale. La popolazione è concentrata sugli altopiani a circa 3000 m.
L'agricoltura, sebbene occupi oltre il 40% degli abitanti, non basta a soddisfare il fabbisogno interno. Si coltivano cereali, patate, manioca, canna da zucchero, banane, caffè, cotone e purtroppo anche coca.
L'allevamento di lama e alpaca forniscono lana pregiata.
Il sottosuolo è ricco di stagno, argento, piombo, zinco e tungsteno. Le poche industrie presenti lavorano le materie prime.
Carente la rete stradale, i trasporti sono efficienti per via aerea e alcune linee navali collegano le rive del Lago Titicaca.

sabato 23 agosto 2014

Tutto sul Paraguay

Unico Stato del Sudamerica, insieme con la Bolivia, senza sbocco sul mare, il Paraguay è un Paese privo di risorse dove sembra che il tempo si sia fermato.
Abitato in epoca precolombiana dagli Indios Guarani, venne conquistato dagli Spagnoli che ne fecero una colonia. I Gesuiti crearono qui numerose comunità in cui proteggevano gli Indios dai mercati di schiavi e dai coloni. Ma nel 1767 il governo spagnolo decise l'espulsione dei Gesuiti dal Paraguay ed ebbe così l'inizio lo stermino degli Indios. Nel 1811 il Paese ottenne l'indipendenza; in seguito fu sconvolto dalle guerre e subì varie dittature che lo portarono al disastro economico.
Gli Spagnoli nel corso del tempo si sono uniti con i Guarani e oggi la popolazione risulta formata in maggioranza (91%) da meticci, poi creoli e pochissimi Guarani puri.
Si parla generalmente il guarani, anche se la lingua ufficiale è lo spagnolo. Il cattolicesimo è la religione più diffusa.
Il Paraguay è un Paese povero: l'industria è quasi inesistente, il reddito è basso, la disoccupazione elevata e l'assistenza sanitaria è insufficiente. L'istruziona è obbligatoria, ma molti ragazzi non frequentano la scuola per la mancanza di strutture adeguate.
La popolazione è concentrata nella regione orientale, mentre il Chaco, l'alto-piano nord-occidentale, è pressoché disabitato. La capitale, Asuncion (794.000 abitanti) è il primo centro costruito dagli Spagnoli nel XVI secolo.
L'agricoltura è più sviluppata ad oriente dove si coltivano mais, soia, cotone, manioca, frutta di vario genere, ortaggi e canna da zucchero utilizzata per la fabbricazione del rhum. Ad occidente, invece, nella savana del Chaco, prevale l'allevamento dei bovini, la maggiore risorsa del paese.
Abbondante anche il legname, sopratutto noce, cedro, mogano e quebracho, da cui si ottiene il tannino. Al confine con il Brasile a Itaipu, sul fiume Parana, è stata costruita la più grande centrale idroelettrica del mondo. Le vie di comunicazione del Paese sono carenti.

Mt 23,1-12 Dicono e non fanno.

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

venerdì 22 agosto 2014

Tutto sull'Uruguay

L'Uruguay, una volta considerato una nazione ricca tanto da essere definita la "Svizzera del Sudamarica", è oggi in crisi.
Degli Amerindi, che si opposero a lungo agli Europei, non rimane quasi traccia. Colonizzato nel XVII secolo, Portoghesi e Spagnoli si contesero il Paese per molto tempo. Nel 1777 la regione venne annessa alla colonia spagnola dell'Argentina, ma nel 1817 i Portoghesi la conquistarono nuovamente. Nel 1828 l'Uruguay ottenne l'indipendenza, ma subito dopo fu sconvolto dalla guerra civile tra i blancos e i colorados, a fianco dei quali combatte anche Garibaldi. Stipulata la pace, l'Uruguay poté finalmente dedicarsi al risanamento della propria economia. Nel XX secolo si sono alternati periodi di floridità economica a periodi di crisi, ma la situazione è diventata allarmante quando, nel 1976, i militari hanno preso il potere. Infatti nel 1984, al termine di 8 anni di dittatura, il Paese era in rovina. Oggi cerca con fatica di risollevare l'economia.
La popolazione è prevalentemente bianca (90%), discendente dei coloni spagnoli, italiani, greci, giunti in gran numero sopratutto nel XIX secolo.
La lingua ufficiale è lo spagnolo e la maggior parte degli abitanti segue la religione cattolica. Il livello di vita si è abbassato negli ultimi anni in seguito alla crisi economica e sociale: grave il problema dell'inflazione, mentre l'assistenza sanitaria, buona nelle città, rimane carente nelle campagne. L'istruzione è obbligatoria.
La popolazione è concentrata nella fascia costiera centrale. La capitale, Montevideo (1.248.00 abitanti), unica grande metropoli, è una città di aspetto europeo, rinomata per le belle spiagge.
Si coltivano frumento, mais, avena, orzo, segale, lino, girasoli, barbabietola e canna da zucchero, arachidi, cotone, frutta e vite. Di rilievo l'allevamento del bestiame, principale risorsa del Paese: 25,5 milioni di ovini e 9,5 milioni di bovini (complessivamente 10 animali per abitante). Importante anche la pesca.
L'industria risulta sviluppata. sopratutto quella alimentare (prodotti zootecnici), tessile (lavorazione della lana), conciaria, chimica e meccanica.
Montevideo è il principale porto e aeroporto del Paese. In via di sviluppo il turismo.

Tutto sul Cile

Il Cile, il Paese del rame, distende la sua stretta striscia di territorio sulla costa pacifica, schiacciato tra mare e montagne.
Nella zona centrale del Paese un tempo vivevano gli Araucani, popolazione india che, respinti gli Inca, riuscì a contrastare a lunco anche gli invasori spagnoli, fermati sulle sponde del Rio Biobio. Nel 1810 il Cile divenne indipendente e da allora ha visto alternarsi governi democratici e dittatoriali.
La popolazione è costituita per il 91% da meticci, poi Amerindi e creoli che seguono in gran maggioranza la  religione cattolica. La lingua ufficiale è lo spagnolo. Nonostante le leggi che proteggono le classi meno agiate, in Cile vi è un forte squilibrio tra un ristretto gruppo di ricchi che detiene il potere economico, una media borghesia e la maggior parte  della popolazione sempre più povera. L'istruzione è gratuita ed obbligatoria.

giovedì 21 agosto 2014

Mt 22,1-14 Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.

 In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

Tutto sull'Argentina

L'Argentina è il paese delle pampas. Nelle vaste praterie ricche di erba pascolano mandrie di bovini gauchos, i cow-boy argentini. I bovini rappresentano una delle maggiori risorse del Paese e sono molto più numerosi degli abitanti.
sorvegliate ancora oggi dai
Le poche popolazioni di Indios che vivevano su queste terre furono completamente sterminate dagli Spagnoli e solo nelle zone settentrionali interne sopravvivono gruppi indigeni. I colonizzatori europei, fin dal XVI secolo, pensarono di sfruttare enormi  praterie per l'allevamento del bestiame, che in breve si moltiplicò a dismisura.
Se da un punto di vista economico le cose andavano abbastanza bene, altrettanto non si poteva dire della situazione politica perché i creoli, insofferenti della dipendenza dalla Spagna, iniziarono una dura lotta per ottenere l'indipendenza. Nel 1816 il Paese si dichiarò autonomo e assunse il nome di Argentina, traduzione latina del termine spagnolo con cui veniva prima chiamato: Plata, cioè "argento". Seguì un lungo periodo di dittature e guerre civili, dovute ai forti contrasti tra i fautori di uno Stato unitario e quello di uno Stato
federale.
Infine il Paese divenne una Repubblica federale. Nel 1946 salì al giverno il colonnello Peron che favorì lo sviluppo dell'industrializzazione e migliorò il livello di vita degli operai.
Seguirono nuove e durisse dittature, che schiacciarono nel sangue ogni tentativo di ripristino della democrazia uccidendo e facendo scomparire i propri avversari. Nel maggio del 1978 le madri degli scomparsi manifestarono portando davanti all'opinione pubbliva del mondo il drammatico problema dei desaparecidos.
Nel 1982, in seguito alla sconfitta subita nel conflitto con la Gran Bretagna per il possesso delle Falkland, il governo cadde e l'Argentina poté darsi un governo democratico con libere elezioni.
Numerosi militari vennero condannati per gli abusi e la violazione dei diritti dell'uomo, ma molti furono anche quelli amistiati.
La popolazione argentina è in maggioranza bianca, limitati i meticci e gli Indios, rimasti in poche decine di migliaia nella regione del Chaco. La Lingua ufficiale è lo spagnolo. Gli abitanti seguono la religione cattolica. Il livello di vita e l'assistenza sanitaria sono peggiorati durante la dittatura e variano notevolmente da luogo a luogo. L'istruzione è obbligatoria e gratuita. La disoccupazione risulta elevata. Inoltre da parecchio tempo l'economia subisce gli effetti dell'inflazione: il valore della moneta argentina diminuisce di giorno in giorno e i prezzi aumentano continuamente.
L'urbanizzazione è elevata, poiché nel periodo dellp sviluppo industriale in Argentina si è avuto un forte esodo dalle campagne verso la periferia delle città. La capitale, Buenos Aires (11.256.000 abitanti), che sorge sul Rìo de la Plata, è una grande metropoli intasata dal traffico che raccoglie quasi un terzo della popolazione nazionale: strette viuzze e vecchi caseggiati nel centro storico contrastano con le immense  avenidas, larghe 140 m e fiancheggiate dai grattacieli delle zone residenziali. Città di rilievo sono Cordoba (1.197.000 abitanti), importante centro industriale, e Rosario (1.095.000 abitanti), attivo porto.
L'Agricoltura risulta particolarmente importante nell'economia del Paese, che esporta sopratutto prodotti agricoli: carni, cuoio, lana, cereali e semi oleosi. Si coltivano anche canna da zucchero, verdura, frutta e vite. L'Argentina è la quinta produttrice mondiale di vino, ma diffusa è anche la coltivazione del mate, una pianta sempreverde utilizzata per preparare la bevanda nazionale, simile al tè. Le foreste, ricche di alberi di cedro, jacaranda, quebracho, vengono sfruttate indiscriminatamente. Notevole il patrimonio zootecnico. Con 50 milioni di bovini e 23 milioni di ovini, l'Argentina è tra i maggiori produttori mondiali di carne, latte e lana. Poco sviluppata la pesca.
Le risorse minerarie sono abbondanti: metalli. petrolio, uranio, ma sono situate in località difficilmente raggiungibili e il loro  sfruttamento è limitato. I settori industriali più importanti sono quelli che lavorano i prodotti agricoli e zootecnici: sopratutto della conservazione della carne in scatola e della produzione di estratti, poi caseifici, oleifici, industrie tessili, manifatture di tabacco. Ma oggi sono in crescita anche i settori mecanico, metallurgico e chimico.
La rete stradale è pittosto carente. Più sviluppate la rete ferroviaria, la navigazione fluviale sul Rio de la Plata e sul Parana e le linee aeree.
Il turismo è in aumento e si sta diffondendo anche nelle regioni meridionali, diretto alla Terra del Fuoco e al Parco Nazionale dei Ghiacciai sulle Ande.

CURIOSITA':


  • I gauchos, i cacciatori nomadi che vivevano nella pampa domando cavalli e bufali selvaggi. Li ritroviamo nelle estancias (fattorie) a governare le mandrie. Nei negozi di Buenos Aires però si possono trovare fibbie e ornamenti in argento che decoravano i loro costumi. Si racconta che per il  gaucho tre erano le cose sacre: il suo cavallo, il suo coltello e la sua donna. Oltre che col coltello i  gauchos erano abili con le balas, cinghie di cuoio cui erano legate alcune pietre che venivano lanciate contro le zampe degli animali per bloccarli e poterli catturare.
  • il tango, famoso ballo diffuso in tutto il mondo all'inizio del Novecento, è nato proprio qui, nel quartiere popolare La Boca di Buenos Aires. E ancora oggi nella capitale argentina si trovano locali dove si suona e si balla solo tango.
  • Tutta la regione è profondamente cattolica e numerose sono le feste religiose e le processioni che animano i vari momenti dell'anno le antiche missioni. Interessanti sono i ruderi delle missioni costruiti nel Paraguay dai Gesuiti con l'aiuto dei Guarani e andate in rovina dopo la cacciata dei religiosi dal Paese. In parte restaurati, questi antichi edifici uniscono elementi dell'arte barocca con la cultura indiana.

lunedì 18 agosto 2014

Mt 19,16-22 Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.

In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?».
Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».
Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

sabato 16 agosto 2014

Mt 15,21-28 Donna, grande è la tua fede!

In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che
veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.

venerdì 15 agosto 2014

Lc 1,39-56 Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. 
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse: 
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.