domenica 5 aprile 2015

Prima Guerra Mondiale (14di20)

IL DRAMMA ITALIANO: LA RITIRATA DI CAPORETTO

Papa Benedetto XV
Nel 1917, mentre la situazione dei vari fronti di guerra rimaneva quasi immutata, il Papa Benedetto XV invitò le potenze combattenti a por fine all'inutile strage, ma l'invito non fu accolto. La guerra riprese sempre più dura e sanguinosa.
Il 24 ottobre 1917 gli Austro-tedeschi riuscirono, con un forte attacco, a travolgere le linee italiane, fino a conquistare Udine e raggiungere il fiume Tagliamento. L'esercito italiano, costretto a una drammatica ritirata, perse circa 400.000 uomini tra morti, feriti e prigionieri, oltre a una ingente quantità di armi e mezzi bellici. Anche le popolazioni civili del Friuli lasciarono la loro terra e le case per sfuggire all'invasione austriaca (disfatta di Caporetto). L'avanzata degli austro-tedeschi fu arrestata sulla linea di resistenza del fiume Piave
Generale Armando Diaz
Le cause di questa sconfitta furono molteplici: errori dei comandi, insufficienza dei mezzi, stanchezza dell'esercito, desiderio di pace fra i soldati. Cadorna venne esonerato dall Comando Supremo, che fu affidato al generale napoletano Armando Diaz.
Il generale Diaz usò una maggiore comprensione verso i propri uomini e riuscì a ricostruire il morale dell'esercito. Inoltre a riforzo delle truppe, ormai da duue anni in guerra, giunsero al fronte anche i diciottenni della classe 1899.

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