Paese ricco di risorse, con una natura lussureggiante ancora in gran parte intatta, ma oppresso dal grave indebitamento con l'estero, il Venezuela sta cercando di risollevarsi dalla crisi economica che vive ormai da anni e che frena il suo sviluppo.
Il territorio era abitato in epoca precolombiana da Caraibi e Arawak, che vennero però quasi completamente sterminati dagli Spagnoli. Dopo un lungo periodo trascorso sotto il dominio spagnolo, il Paese, nel 1821, ottenne l'indipendenza e venne inglobato nella Repubblica della Grande Colombia, sciolta nel 1830. Seguì un lungo periodo di governi dittatoriali e soltanto nel 1961 il Venezuela si è dato una costituzione democratica.
La popolazione è formata per il 70% da meticci e mulatti, per il 20% da bianchi, poi da neri e Amerindi. La Lingua ufficiale è lo spagnolo, ma in ambito commerciale si usa l'inglese. La maggior parte della popolazione è cattolica.
L'assistenza socio-sanitaria è buona, anche se la povertà è molto diffusa. L'istruzione è obbligatoria, ma la percentuale di analfabeti è ancora alta come quella dei disoccupati.
La capitale è Caracas (1.290.000 abitanti), mentre Maracaibo (1.179.000 abitanti) è il porto principale.
L'agricoltura produce canna da zucchero, caffè e cacao per l'esportazione, mentre per il fabbisogno interno si coltiva mais, riso, manioca, legumi, banane, verdura, frutta, cotone e tabacco.
E' comunque necessario ricorrere alle importazioni. Vaste zone sono destinate all'allevamento di bovini e pollame.
I grandi giacimenti di petrolio e gas naturale, tra i maggiori al mondo, costituiscono la principale ricchezza del Paese. Si ricavano anche ferro, oro, diamanti, carbone, metalli e sale.
Tra le industrie prevalgono gli impianti petroliferi, alimentari, tessili, chimici, meccanici e i cementifici.
La rete stradale è la migliore dell'America Meridionale; i fiumi sono utilizzati per la navigazione e vi sono numerosi aereoporti per i collegamenti internazionali. In crescita il Turismo.
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