domenica 14 giugno 2015

La storia di Antonella Russo

Antonella Russo
Antonella Russo (Solofra, 12 giugno 1984 – Solofra, 20 febbraio 2007) è stata una studentessa italiana, uccisa per difendere la madre e per questo decorata con la medaglia d'oro al valor civile alla memoria.

Nacque a Solofra (Avellino) il 12 giugno 1984, seconda figlia di Francesco e Lucia De Stefano. All'età di 14 anni perse il padre, a cui era molto legata, per un infarto e si attaccò ancor di più alla figura materna. Questo le diede la forza per affrontare al meglio soprattutto gli studi. Si diploma con ottimi voti in un istituto ad indirizzo turistico e si iscrive all'Università degli Studi di Salerno presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere indirizzo turismo culturale, ottenendo di pari passo ottimi voti durante le varie sessioni d'esame. La sua tesi preparatoria fu incentrata sul turismo culturale in Francia. Inoltre in tale periodo ha anche piccole esperienze di lavoro.


Quando la madre, dopo diversi anni di vedovanza, conobbe Antonio Carbonara, di Nusco, anch'egli vedovo e padre di tre figli, se ne innamorò. Questi è un uomo abbastanza introverso che ben presto si rivela poi essere ossessivo, geloso e violento nei confronti della donna. Antonella, dal carattere forte, tendeva sempre a difendere la madre e col tempo cercò di farle lasciare Antonio ed a tutelarla e accompagnarla sul posto di lavoro, per evitare le aggressioni di quest'ultimo. La donna si convinse a lasciare l'uomo ed a cacciarlo di casa, restando con la figlia. In seguito, Antonella, dopo l'ennesima aggressione subita dalla madre, lo denunciò. L'uomo iniziò così a pedinare la compagna.

Omicidio
La mattina del 20 febbraio 2007, dopo che Antonella Russo accompagnò la madre sul posto di lavoro, una conceria poco distante da casa, Antonio seguì l'auto di Antonella ed a contrada Sant'Agata scese dalla macchina e avvicinandosi a quella di Antonella le esplose sei colpi di pistola, di cui quattro fatali; due di questi la raggiunsero al volto.

Dopo l'omicidio, gli inquirenti, indirizzati dalla madre sul possibile coinvolgimento di Antonio, avviarono le indagini a suo carico perquisendo la sua casa e domandando ai suoi figli. Intanto egli si allontanò per far perdere le proprie tracce, ma incalzato dagli inquirenti attraverso diverse telefonate, si consegnò poi spontaneamente a loro. Venne condannato a 30 anni di reclusione, confermati poi in appello e in Cassazione.

Ai suoi funerali partecipò quasi tutto il paese. Ad Antonella è stata dedicata una via di Solofra ed un'aula della facoltà di Lingue e letterature straniere dell'Università di Salerno, in particolare di un laboratorio di informatica. Il 2 giugno 2007, la sua cantante preferita, Laura Pausini le dedica il concerto di San Siro.

Fonte: Wikipedia


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