Le divinità degli Etruschi erano molto simili a quelle dei Greci. Anche se loro credevano molto sulla Fortuna, infatti istituirono due figure, gli Aruspici e gli Auguri, i primi contemplavano il volere degli dei osservando le viscere degli animali sacrificati, mentre i secondi predicavano il futuro osservando il volo degli uccelli.
sabato 26 gennaio 2013
Organizzazione città-stato etrusche
Il territorio degli Etruschi è possibile suddividerlo in due macro-aree, ovvero un'Etruria settentrionale che comprendeva Fiesole, Volterra, Arezzo, Cortona, Chiusi e Perugia, e un'Etruria meridionale che comprendeva Veio, Cerveteri, Tarquinia, Vulci, Volsini. Le città etrusche erano organizzate esattamente come le polis greche, infatti erano libere ed indipendenti, ma unite in confederazione politica che le univano tutte per motivi economici e religiosi. All'inizio ogni città aveva un Re, denominato Lucumone, ma con il passare degli anni divennero tutte Repubbliche.
Queste città si svilupparono grazie all'agricoltura, commercio e arginato. Infatti gli Etruschi bonificarono la pianura padana e iniziarono a coltivare gli olivi e le viti, erano molto bravi sulla lavorazione dei metalli ed essendo ottimi commercianti riuscirono ad incrementare la loro ricchezza con la compravendita di questi manufatti.
Le origini degli Etruschi.
Le prime documentazioni sugli Etruschi sono state scritte da Erodoto, lui visse nel V secolo ed era una storico greco. Dai suoi documenti abbiamo appreso che un certo Tirreno, figlo del Re di Lidia, arrivò con il suo popolo nelle coste italiche dall'Asia Minore, fondando così il popolo etrusco. Un'altro storico greco che visse nel I secolo ci ha comunicato con i suoi scritti una versione completamente opposta. Dionigi di Alicarnasso, questo è il suo nome, afferma che il popolo etrusco discende da quei popoli mediterranei che abitavano la penisola italica fin dalla preistoria. (popolo autoctono).
domenica 13 gennaio 2013
I popoli italici prima di Roma
La penisola italica non ebbe un inizio facile, infatti la sua composizione strutturale non era idonea alle civiltà primordiali. L'Italia è un paese montuoso e povero di pianure idonee all'agricoltura dell'epoca, le coste sono lunghe e frastagliate con fondali sabbiosi quindi non idonee a approdi navali. Per questo la civiltà in Italia si sviluppo piuttosto tardi rispetto alle civiltà orientali. I primi abitanti popolarono i monti e quindi non si svilupparono scambi commerciali e culturali e quindi si crearono diverse micro civiltà italiche, con diverse culture, tradizioni, abitudini di vita e linguaggi.
Sono stati ritrovati dei resti umani risalenti al Paleolitico, 300.000 anni fa, perchè il nostro paese era idoneo alla caccia e il clima mite metteva a disposizione cibo a sufficienza per l'intero anno.
A partire dall'Età del bronzo si svilupparono nel nostro paese delle popolazioni, a nord chiamate civiltà delle terramare e a sud chiamate civiltà appenninica. Al nord vennero definite terramare perchè costruivano le loro abitazioni su palizzate e recinto da argine e fossato, sono stati ritrovati anche alcuni sepolcri che testimoniano l'abitudine di bruciare i cadaveri e le loro ceneri venivano deposte in urne cinerarie. La civiltà appenninica praticavano entrambe le sepulture sia l'incinerazione sia l'inumazione ovvero la sepoltura sotto terra. In Sardegna invece nacque la civiltà dei nuraghi, la loro carattestica erano le costruzioni a tronco a forma di cono, le quali costituivano sia le loro abitazioni sia rifugi in caso di assalto dei nemici.
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